Tutti sappiamo quanto sia importate dormire bene: al mattino ci svegliamo riposati, di buon umore e pieni di energia per affrontare la giornata. Un sonno rovinato da ansia, preoccupazione e stress, al contrario, ci rende nervosi, suscettibili e stanchi.
Non a caso durante la pandemia sono aumentati i casi di insonnia. L'isolamento forzato ha rotto i ritmi di vita, del sonno e dell'alimentazione: le persone fanno fatica ad addormentarsi e si svegliano molte volte durante la notte. Questo genera ulteriormente ansia e stress.
A consolidare queste informazioni ci sono anche quelle relative alle vendite di alcuni sonniferi, cresciute fino al 40% in questi mesi.
Quando parliamo di insonnia ci riferiamo a una condizione in cui il sonno è alterato per durata, quantità e qualità. È un disturbo molto comune, diffuso soprattutto tra le donne e gli anziani (ora anche tra i più giovani), e determina una serie di conseguenze diurne negative come malumore, irritabilità, difficoltà cognitive ed eccessiva sonnolenza.
L'insonnia può essere provocata da eventi stressanti ma anche da piccole abitudini quotidiane sbagliate. Per esempio, il consumo di bevande alcoliche prima di coricarsi non favorisce il sonno, contrariamente a quanto si pensi, ma lo rovina. Anche l'utilizzo di smartphone e schermi luminosi, che rilasciano le cosiddette onde blu, possono ritardare il rilascio di melatonina rendendo così più difficile prendere sonno di notte.
MELATONINA
Se parliamo di sonno non possiamo ignorare la melatonina. Si tratta di un ormone scoperto più di 50 anni fa, secreto dalla ghiandola pineale (o epifisi) presente nel cervello. Il suo compito principale è quello di regolare il ritmo sonno-veglia dell'organismo. La sua secrezione viene inibita dalla luce, mentre il buio, al contrario, ne stimola il rilascio. Per questo motivo la melatonina ha un picco nelle ore notturne e valori molto più bassi durante il giorno.
Possiamo trovarla all'interno di integratori e farmaci con lo scopo di ripristinare il ciclo sonno-veglia alterato. Infatti è il rimedio principale nella cura del jet-lag.
I disturbi del sonno possono essere divisi in due principali categorie: da una parte le persone che fanno fatica ad addormentarsi, dall'altra quelle che si addormentano facilmente ma si svegliano nel cuore della notte o al mattino presto. La melatonina si è dimostrata efficace soprattutto nel primo caso dove agisce andando a ripristinare i ritmi biologici naturali.
In commercio si può trovare da sola (al dosaggio di 1 mg negli integratori) o con altre sostanze vegetali che favoriscono il rilassamento. Esistono anche versioni “fast” indicate per chi necessita di un'azione immediata, e “retard” utili per chi ha bisogno di mantenere alti i livelli di melatonina durante la notte (indicate per i risvegli notturni).
Gli eventuali effetti collaterali più comuni sono mal di testa, vertigini, nausea e sonnolenza (infatti è sconsigliato mettersi alla guida in seguito all'assunzione). Non esistono ancora studi scientifici che dimostrino gli effetti collaterali dovuti all'assunzione cronica.
È importante ricordare che la melatonina non genera assuefazione fisica, e non ci sono problemi legati all'interruzione del trattamento anche dopo lunghi periodi di assunzione.
Non tutti lo sanno: la melatonina svolge un’attività importante per il benessere della pelle. È un potente antiossidante che protegge la cute dal danno ossidativo ed ha un’azione protettiva anti-age.
Infatti alcune aziende di cosmetici hanno iniziato ad inserire la molecola all’interno delle formulazioni dei loro prodotti, proprio con finalità anti-invecchiamento.
ALLEATI CONTRO L'INSONNIA
Vediamo velocemente quali sono le sostanze di origine naturale spesso associate alla melatonina all'interno di integratori che aiutano a dormire:
- Valeriana: viene usata principalmente per la sua proprietà tranquillante. Favorisce l'attività del GABA (il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale). Ha anche un'azione antispastica e ansiolitica: infatti viene usata per attacchi di panico e crampi addominali. Rilassa i tessuti troppo contratti, contribuendo così alla terapia di problemi muscolo-scheletrici.
- Passiflora: l'indicazione principale di questa pianta è l'utilizzo come rimedio per la sindrome ansiosa caratterizzata da irrequietezza ed insonnia. Alcuni alcaloidi della pianta le conferiscono anche proprietà spasmolitiche.
- Melissa: è molto efficacie nel contrastare l'ansia accompagnata da somatizzazioni viscerali (come nausea, vomito, gastrite vertigini etc.)
- Escolzia: contiene alcaloidi che agiscono sul sistema nervoso centrale esercitando un'azione sedativa. É in grado, quindi, di indurre il sonno ed esercitare un'attività ansiolitica e spasmolitica.
- Biancospino: le principali proprietà riguardano l'uso nel trattamento di lievi insufficienze cardiache. Inoltre ha anche un'azione sedativa in presenza di stati ansiosi.
- Luppolo: utilizzato per la produzione della birra, viene anche impiegato come sedativo per contrastare gli stati d’ansia e di irrequietezza, oltre che l’insonnia.