Il colesterolo è una sostanza “grassa” che non è nociva per l’organismo se i valori rimangono entro certi parametri, anzi, è fondamentale per lo svolgimento di diverse funzioni biologiche (componente della membrana cellulare, precursore di ormoni e vitamine…).
A discapito del pensiero comune solo il 10% del colesterolo viene introdotto con la dieta, mentre il restante 90% è prodotto dal nostro organismo a livello epatico.
Ormai sappiamo quanto sia importante il monitoraggio annuale del profilo lipidico dopo una certa età, rapidamente eseguibile anche in farmacia.
Ricapitoliamo i valori misurabili dall’esame:
·Colesterolo totale: esprime la quantità complessiva di colesterolo contenuto nelle varie lipoproteine (LDL + VLDL + HDL). Si considera normale un valore inferiore ai 200 mg/dl di sangue.
·LDL: o colesterolo “cattivo”, sono le lipoproteine che trasportano colesterolo dal fegato ai vasi sanguigni dove possono essere ossidate e depositare colesterolo sulle pareti formando le placche aterosclerotiche, aumentando così il rischio di patologie cardiovascolari. Valori ottimali sono < 100 mg/dl di sangue.
·HDL: o colesterolo “buono”, sono gli “spazzini” che recuperano il colesterolo in circolo riportandolo al fegato dove viene smaltito. Dovrebbe rimanere sopra i 60 mg/dl sangue.
·Trigliceridi: sono una classe di lipidi che il corpo umano sintetizza prevalentemente a partire dai grassi ingeriti attraverso la dieta e che sfrutta come fonte di energia. La maggior parte dei trigliceridi si trova nel tessuto adiposo come scorta, ma alcuni circolano nel sangue per fornire energia all’organismo. I valori non dovrebbero superare 150 mg/dl di sangue.
Esistono diversi rimedi naturali che possono essere aggiunti alla dieta per prevenire o normalizzare valori alterati del profilo lipidico. Questi nutraceutici sono molto importanti soprattutto in quei pazienti borderline per evitare di arrivare ad assumere un farmaco, oppure in accordo con il medico possono anche essere affiancati alla terapia farmacologica.
·Fitosteroli: sono composti naturali contenuti in alimenti come oli vegetali, frutta a guscio e cereali.
Inibiscono in modo competitivo l’assorbimento del colesterolo nell’intestino. È necessario assumerne almeno 1,5 g/die durante i pasti per ottenere un effetto ipocolesterolemizzante (esistono integratori con dosaggi già ottimali).
Possono favorire una riduzione delle LDL fino al 10%.
·Monacolina k: è il principio attivo vegetale contenuto nel riso rosso fermentato. Ha una struttura chimica analoga alla lovastatina con cui condivide il meccanismo di azione: inibisce l’enzima che a livello epatico produce colesterolo. Purtroppo condivide anche alcune reazioni avverse tra cui la più diffusa delle statine, ovvero dolori muscolari.
È in grado di ridurre le LDL fino al 20-25% se assunta ad un dosaggio di 3-10 mg/die preferibilmente la sera.
Proprio per la somiglianza con il farmaco si sconsiglia di assumerla se si è già in terapia con le statine.
·Betaglucano: è una fibra solubile che richiama acqua nel lume intestinale e forma una sorta di gel che intrappola il colesterolo e altri grassi limitandone l’assorbimento.
Può ridurre le LDL del 5-6% ad un dosaggio di 3 g/die durante i pasti.
Inoltre può ridurre la glicemia rallentando l’assorbimento degli zuccheri.
·Berberina: è un alcaloide vegetale con spiccate proprietà ipocolesterolemizzanti. A differenza delle statine aumenta l’attività e il numero di recettori epatici per le LDL, riducendo la quantità di colesterolo “cattivo” circolante fino al 25%.
Il dosaggio raccomandato è di 500-1500 mg/die. È molto indicata in caso di sindrome metabolica.
·Omega 3 e 6: sono acidi grassi polinsaturi ricchi di proprietà benefiche per l’organismo tra cui riduzione del colesterolo totale, delle LDL e dei trigliceridi. Si trovano in oli vegetali e olio di pesce.
È sempre bene ricordare che l’utilizzo di questi nutraceutici perde significato se non affiancato ad un corretto stile di vita ed una sana alimentazione.
A tal proposito è importante ridurre il consumo di grassi saturi e trans, aumentare le fibre introdotte ai pasti, ridurre il peso corporeo eccessivo, diminuire il consumo di carboidrati raffinati e fare un po’ di attività fisica quotidiana.